Martedi pomeriggio, 10 ottobre, presso l’aula magna della scuola secondaria “T. Giuffrida” di Montevago, Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, ha incontrato alunni, genitori e docenti sul tema “Giovani e legalità”. Un pomeriggio di grandi emozioni che ha lasciato sicuramente in tutti i presenti una traccia indelebile. Don Ciotti, il “prete di strada”, che vive sotto scorta per il suo impegno contro le mafie, da cinquant’anni lavora per diffondere, soprattutto tra le giovani generazioni, la cultura della legalità e della giustizia sociale. Il nostro Istituto non poteva lasciarsi sfuggire la preziosa opportunità di incontrarlo inserendo l’attività in seno al Progetto di Educazione alla legalità previsto anche per l’anno scolastico corrente. 
Palloncini e cartelloni sul tema legalità hanno accolto l’arrivo di Don Ciotti.
Il dirigente scolastico prof. Girolamo Piazza ha sottolineato nel suo saluto di benvenuto il ruolo della scuola quale Presidio di legalità e democrazia, prendendo a prestito le parole del giudice Caponnetto che sottolineava come la Mafia tema di più la scuola che la giustizia. Una scuola, quella citata e promossa nella prassi quotidiana dal nostro dirigente, che si pone come modello di coesione sociale, scuola aggregante, in cui l’io si ricompone nel noi. Questa scuola, che si invera nelle numerose attività e nei progetti attuati nel nostro Istituto e nell’impegno costante a favore di pratiche di cittadinanza attiva, è la scuola che piace anche a Don Ciotti. Il Prete di Strada, emozionando e scuotendo con le sue accorate parole un’aula magna gremita, ha sottolineato l’importanza della responsabilità come condizione indispensabile per la legalità e ha ancora ribadito, citando il giudice Rosario Livatino, la necessità di saldare la terra con il cielo, il desiderio di giustizia e legalità con le piccole e quotidiane pratiche di responsabilità. “La conoscenza è la via maestra del cambiamento”- ha ricordato ai nostri alunni, invitando tutti e ciascuno ad un impegno personale a favore degli altri, perché “ il noi vinca” e diventi una forza etica. Gli alunni del nostro Istituto hanno rivolto a Don Ciotti molte interessanti domande a ciascuna delle quali lui ha avuto cura di rispondere con scrupolo e attenzione, mentre il giovane Emmanuele Marchese ha suonato al piano un brano composto in onore del Giudice Livatino e altri alunni hanno recitato una poesia di Renzino Barbera.