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BARBABLÚ: MOLTO PIU’ CHE UNA FIABA

“Il teatro è lo specchio della società" è così che Mario Incudine, accompagnato dal maestro Antonio Vasta, introduce il suo spettacolo che racconta quella che è diventata la fiaba di “Barbablù”, Quest'uomo, definito vigliacco, e’ completamente ossessionato dall’amore da cui però non è mai appagato e per questo alla prima occasione uccide le varie fanciulle che sposa, tutte in modo diverso e, soprattutto, per un motivo diverso. Oggi è questa l’esperienza che abbiamo vissuto insieme ai miei compagni, qualcosa che non succedeva  da ben due anni e che ci ha fatto provare delle sensazioni che difficilmente si possono esprimere con le parole: gli applausi, il silenzio del pubblico completamente “soggiogato” dalla recitazione dell’attore e dalle note del musicista e soprattutto la loro l'emozione negli occhi di questi ultimi nel vedere un teatro pieno, dopo tutto questo tempo che ci ha costretti a casa a causa della pandemia.

Quello che più ha colpito è la semplicità con cui l’artista ha raccontato una fiaba, che alla fine non è solo questo,  con una certa semplicità che gli ha permesso di affascinare ed intrattenere  un pubblico di tutte le età ma, allo stesso tempo, dimostrando una capacità davvero incredibile di trasmettere un messaggio così delicato come quello della violenza sulle donne attraverso la follia di un uomo che a volte non trova limiti.  Siamo usciti dal cine teatro Cannata, entusiasti, anche dopo aver parlato con lui, soprattutto perché abbiamo capito quanto possa essere importante un incontro dei giovani con l’arte, che si trasforma in conoscenza anche fuori delle aule scolastiche.

Nino Russo Papo - Classe 3 B Scientifico

 

A TEATRO CONTRO I FEMMINICIDI DI TUTTI I TEMPI

Da due anni, fino a poco tempo fa, tutta la società, specialmente quella di noi giovani, si è ritrovata a vivere numerosi momenti di solitudine e chiusura forzata in noi stessi a causa di una pandemia mondiale.

Ma finalmente a teatro, già a partire dalla strada che si percorre insieme, abbiamo riscoperto la bellezza di tutto ciò che ci circonda e il colore dei volti di tutti noi ragazzi che hanno riempito un'intera platea.

Infatti, nella giornata di lunedì 4, accompagnati dai nostri docenti, abbiamo vissuto un momento di grande crescita grazie alla rappresentazione dell'artista-cantastorie Mario Incudine, che, attraverso l'interpretazione del monologo e la sua straordinaria capacità di coinvolgerci, ci ha trasmesso in maniera molto significativo il significato che si nasconde dietro la cruenta fiaba del "Barbablù" e che spesso, gli adulti, quando la raccontano ai bambini, non capiscono. 

La recitazione prevedeva il racconto, come in un lunghissimo flashback,  delle varie storie di questo uomo impavido e spietato e delle sette donne da lui scelte, sposate e poi uccise, perfino dell'ultima che, attraverso la sua indifferenza lo ha disarmato e lo ha messo nelle condizioni di non uccidere.

L'unica loro colpa? Quella di non obbedirgli e quindi di non eseguire ciò che lui riteneva fosse giusto. Il messaggio contenuto nel testo è apparso quindi con chiarezza. Non ci si può sottrarre ad un dominio ossessivo di un’altra persona assecondandola, accontendandola, scomparendo, ma rimanendo se stessi con serenità e indipendenza.

Grazie all'artista e all'accompagnamento musicale del maestro Antonio Vasta (che con l'enorme destrezza nell'utilizzo dei suoi molteplici strumenti ha entusiasmato il pubblico), sono state fatte emergere ai nostri occhi le verità della violenza sulle donne, che caratterizzano il nostro presente, hanno caratterizzato il nostro passato, e che, se  alimentate, saranno presenti anche nel nostro triste futuro.

Gloria Ingrosso- 3B Liceo Scientifico

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